mercoledì 2 dicembre 2015

Paolo Talanca :: Ivan Graziani. Il primo Cantautore Rock



Questo libro parla dell’assoluta unicità di Ivan Graziani come cantautore rock, che negli anni Settanta ‘inventa’ uno stile di scrittura e un linguaggio per la canzone come nessuno aveva fatto prima. Parte dagli anni Sessanta, dalla musica che c’era intorno a Ivan e dai suoi primi passi, e arriva ad analizzare il momento in cui Ivan stesso comprende come scrivere i brani, quale stile usare per dire al meglio le cose che aveva da dire, nella forma artistica ‘canzone’ che gli era più congeniale. Il periodo cruciale è la fine degli anni Settanta, il momento di svolta nello stile verso un modo di scrivere unico e, dunque, d’autore.
Certamente non parla solo dei brani più famosi: Agnese, Lugano addio, Firenze. O, meglio, li mette da parte, perché considerarli l’apice artistico di Ivan Graziani – come probabilmente è giusto fare, soprattutto per Lugano addio – farebbe trascurare il suo merito principale: aver compreso come unire al meglio la forza del genere ‘rock’ con quello del genere ‘canzone d’autore’. Sotto questo punto di vista, brani come Pigro o Fuoco sulla collina restituiscono molto meglio di altri la grandezza di un autore che era un fiume artistico in perpetuo moto, che puntava all’autenticità – con tutto l’armamentario etimologico e di senso che questa parola comporta –, che non si fidava mai di forme o verità acquisite ma cercava sempre di stupire, cercava l’originalità e, così facendo, cercava una strada propria.

Paolo Talanca (Pescara, 1979) è critico musicale, scrittore e saggista, blogger e articolista de Il Fatto Quotidiano e direttore di redazione del Premio Lunezia. Fa parte della giuria che assegna le Targhe Tenco e da anni si occupa di canzone italiana, con particolare approfondimento sulla canzone d’autore.
Ha all’attivo diverse pubblicazioni di articoli su rivista e di libri, tra cui Immagini e poesia nei cantautori contemporanei (Bastogi, 2006), Cantautori novissimi. Canzone d’Autore per il Terzo Millennio (Bastogi, 2008) e Vasco, il Male (Mimesis, 2012).
Attualmente sta lavorando al canone letterario della canzone d’autore italiana, nell’ambito di un dottorato di ricerca all’università “Tor Vergata” di Roma.


pp. 90
ill. B/N
isbn: 978-88-97389-27-9

prezzo: euro 12

venerdì 23 ottobre 2015

Alex Ventriglia :: Batti il martello

La biografia ufficiale della Strana Officina

“Batti il Martello”. Una frase-simbolo che parla di officina, di sudore, di fatica. Il verso di una canzone in cui ancora oggi tanti si identificano; il simbolo del duro lavoro collettivo per arrivare a un risultato comune. Questa è la storia di un gruppo, la Strana Officina, e del suo viaggio iniziato nella Livorno degli anni Settanta, che lo ha portato ad esplorare le strade del blues, del rock e del metal, del cantato italiano e inglese. Nonostante la tragica perdita dei due fratelli fondatori, Roberto e Fabio Cappanera, in un momento in cui sembrava che il destino dovesse finalmente cambiare per il meglio, la band toscana ha saputo far fronte comune per poter continuare il viaggio. Con tanta determinazione, supportati dall’amore di fans irriducibili, oggi Enzo, Bud, Kappa e Rola portano avanti il verbo della Strana Officina: ascoltate le loro testimonianze, guardate le decine di foto inedite e immergetevi a fondo in questa incredibile, avvincente storia per certi versi tutta italiana, che nasce in una nota piazzetta di Livorno, dove la siderurgia e il rock più sanguigno, chiazzato quel giusto dal blues, erano di casa. Questa è la Strana Officina, la band che più di tutte ha saputo incarnare degli autentici valori, leader indiscussa della fiorente scena hard’n’heavy tricolore targata anni Ottanta e fiera realtà consolidatasi negli anni attraverso uno spirito indomito e una tenace determinazione. Questa è la sua storia, fatta di verità solenni e di orizzonti foschi. Nobile e piratesca. 
Esattamente come vuole la sua origine livornese…

L’autore: Alex Ventriglia Trent’anni e passa di giornalismo sulle spalle, si dichiara un cultore sfegatato del rock a tutto tondo, ma con una sfacciata predilezione per l’hard’n’heavy, la musica che meglio incarna i suoi ideali e le sue passioni… ovviamente a tinte scure. La gavetta è quella classica, le fanzine ciclostilate e tutto ciò che ha un sapore underground, la prima palestra in cui allenarsi a fare sul serio. Debutta nel mondo ufficiale della carta stampata agli albori degli anni Novanta, in qualità di vice-caporedattore della rivista metal italiana per antonomasia: H/M. Diverse le collaborazioni di prestigio, tra cui quella con il mensile Ciao 2001, storica testata nazionale che divideva il primato di rock magazine più longevo con lo statunitense Rolling Stone e la rubrica degli spettacoli sui quotidiani Corriere di Rimini e il Resto del Carlino. Dopo una fugace collaborazione con Metal Shock, arriva a Metal Hammer e ne diventa il caporedattore. Scrive anche per Power Zone, Rocker e Grind Zone. Dal 2005 fonda e dirige Metal Maniac, ancora oggi punto di riferimento per i metallers italiani. La biografia ufficiale della Strana Officina è il suo primo libro musicale.


Il curatore: Luca Fassina Nel 1990 ha fatto parte della redazione che ha creato il mensile Hard! - La rivista di musica robusta e il suo spin off Monsters!, dedicato ai migliori gruppi del metal mondiale. Suoi articoli sono apparsi sulla versione italiana online di Rolling Stones, Panorama.it e sulla rivista digitale Youtech. Scrive regolarmente per il mensile Metal Maniac e per Classic Rock Lifestyle, edizione italiana del celebre periodico inglese. Il suo esordio come scrittore è stato On Stage Back Stage, 100 canzoni immortali dall’alternative rock al metal estremo, raccontate dai protagonisti. Per la Crac Edizioni ha scritto la biografia ufficiale dei Vanadium.


156 pagine
con oltre 50 foto in b/n e 16 foto a colori
prezzo: 18 euro

isbn: 9788897389255






venerdì 2 ottobre 2015

Antonello Cresti :: Solchi sperimentali Italia

50 anni di italiche musiche altre.

Spesso oggetto di scherno e dileggio per i suoi caratteri profondamente retrivi e imitativi, la scena musicale italiana è anche lo scrigno che racchiude centinaia di avventure nell’ambito della ricerca sonora e della sperimentazione, spesso riverite ed ammirate anche in paesi stranieri. SOLCHI SPERIMENTALI ITALIA tenta di riannodare tutti questi fili nascosti per offrire la giusta visibilità ad un panorama creativo di altissimo livello, capace di esibire assolute eccellenze nell’ambito della espressione musicale altra; un viaggio che inizia a metà anni sessanta, con gli esperimenti in ambito elettroacustico ed i primi tentativi di psichedelia free form, e che arriva ai giorni nostri, dopo aver attraversato le zone più varie, dal progressive, alla musica etnica, dal R.I.O., all’ambient, passando per l’industrial, la no wave, sino ad arrivare al black metal e alla elettronica isolazionista. 
L’operazione di riscoperta e valorizzazione compiuta da Cresti con questo libro è impressionante per dimensioni e per capacità documentative, e per moltissime delle opere affrontate e recensite si tratta della prima trattazione in assoluto in ambito editoriale. Animato dalla usuale volontà inclusiva e da una contagiosa passione SOLCHI SPERIMENTALI ITALIA è impreziosito anche da 170 interviste esclusive, a dare al libro una inusuale, ammirevole, qualità dialogica. 

ANTONELLO CRESTI è saggista, compositore e giornalista. Si è laureato con lode in Scienze dello Spettacolo presso l’Università di Firenze. Si occupa prevalentemente di controcultura, musica underground, spiritualità, mondo britannico e pensiero anticapitalista argomenti ai quali ha già dedicato otto libri, usciti per varie case editrici. Col collettivo Nihil Project ha pubblicato apprezzati album in ambito sperimentale. Collabora regolarmente con un ampio numero di testate cartacee e web, tra le quali Il Manifesto, Alias, Left, Rockerilla, Il Garantista, Aam Terranuova, PaginaUno. Per le nostre edizioni ha già pubblicato il volume Solchi Sperimentali. Una guida alle musiche altre (2014).  



NUOVO FORMATO: 16*23
pp. 486 
isbn: 9788897389248 


prezzo: euro 28 



lunedì 6 luglio 2015

Gabriele Marino :: Britney canta Manson e altri capolavori...

Recensioni e dischi (im)possibili nel giornalismo rock
Prefazione di Vittore Baroni

Cos’è la critica musicale? Che significa scrivere di musica? Cos’è la popular music? E il pop? E il rock?
Com’è nato il giornalismo musicale?
Esistono recensioni di dischi che non esistono? Chi le ha scritte? E perché?


Britney canta Manson approfondisce il singolare fenomeno delle recensioni di dischi immaginari all’interno del giornalismo rock. E ci mostra come sia un fenomeno “di nicchia” molto più naturale e diffuso di quanto si possa pensare (chi non ha mai immaginato il proprio disco da sogno, in cui suonino fianco a fianco i musicisti del cuore?), passando in rassegna i casi più famosi e interessanti. Dalle super jam-session tra Beatles, Stones e Dylan, alla svolta sperimentale dei Count Five, dall’accorato requiem del sogno californiano di Crosby Stills Nash & Young, alle “cose zozze” di tale Frank Mazza, dall’attesissimo live del Boss, al noise estremo della Gioventù Massonica, dalla lolita Britney che coverizza il criminale psicopatico Charlie Manson, all’oscuro chitarrista blues che tira le fila dell’intera storia del rock. Fino all’artista toscano che compone musiche che non vanno suonate. Un viaggio intrigante e divertente tra bufale, voli pindarici, analisi puntigliose e scommesse con la realtà, tra critica e racconto, tra impossibile e plausibile, cercando di immaginare la musica più bella di tutte: quella che non esiste ancora.



Gabriele Marino (Cefalù, 1985) ha studiato Comunicazione presso l’Università di Palermo e conseguito il titolo di dottore di ricerca in Scienze del linguaggio e della comunicazione presso l’Università di Torino. Si occupa di sociosemiotica, con particolare riguardo per la comunicazione musicale e online. Collabora con CIRCe (Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione, Università di Torino) ed Episteme (istituto di ricerca sul cambiamento sociale e sui mercati, Milano).  È redattore del magazine Sentireascoltare, della rivista di studi musicali Analitica e cura i social di Lexia. Rivista di semiotica. Il suo sito è gabrielemarino.it.


pp. 192
ill. b/n
isbn:  9788897389019
Prezzo: euro 14 

giovedì 18 giugno 2015

Fabrizio Basciano :: Battiato '70. Tra popular music e avanguardie colte.

Con una prefazione di Antonello Cresti e un'intervista inedita a Franco Battiato.

Un viaggio tra le avanguardie colte e la popular music attraverso una serie di autori e band che, nella sperimentazione, hanno trovato il proprio “centro di gravità permanente”: in primis, Battiato. Tra gli studi di Stockhausen e l’alea di Cage, tra il minimalismo americano e il collage sonoro, tra le avanguardie popular e le volate elettroniche sui primi sintetizzatori analogici da palco, il Battiato degli anni ’70 rappresenta un modello di sperimentatore e ricercatore sonoro che in Italia non aveva precedenti e forse non ebbe neanche successori. Un caso a parte insomma, il caso di un musicista mosso da un’inquietudine foriera di sempre nuovi esiti discografici, ognuno molto distante, e stilisticamente e concettualmente, dagli altri. Il tentativo di trattare, analiticamente e dunque musicologicamente parlando, fenomeni e autori troppo spesso ritenuti, dal mondo accademico, non particolarmente meritevoli di uno studio approfondito a causa di una certa discontinuità col mondo delle accademie e dei conservatori. Tutto questo e molto altro ancora è Battiato ’70.

Fabrizio Basciano, classe 1982, nasce a Lamezia Terme (CZ) e, ultimati gli studi classici, si trasferisce a Roma dove si laurea in Musicologia e beni musicali presso l’Università la Sapienza. Nel frattempo studia anche composizione e musica elettronica presso il Saint Louis College of Music e il conservatorio Santa Cecilia. Agli studi accademici ne affianca altri di vario genere, tra cui quelli di canto orientale. Saggista, musicista, docente e operatore culturale Basciano è presidente dell’Associazione Culturale Lante Arte, giornalista e blogger per Il Fatto Quotidiano, autore del libro Le vie mistiche (Edizioni Irfan, 2012), autore e produttore di vari suoi lavori discografici tra cui Le 7 perle di Belzebu’ (edito nel 2013 da Nostress Netlabel) e Klar (2014). Ha inoltre insegnato in vari corsi nazionali di formazione e perfezionamento musicale dell’ente A.M.A. Calabria, tra cui quelli in Musica per Film e Musica Elettronica.

isbn: 9788897389231
pp. 154 - ill. b/n
euro 14,00



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mercoledì 1 aprile 2015

Vincenzo Marega :: Sulle cose che cambiano. Garbo: la biografia ufficiale (Normal & Limited Edition)

Dopo Con Garbo, libro con il quale Michele Monina ha omaggiato l’artista lombardo e la generazione cresciuta con le sue canzoni, continua la collaborazione tra crac edizioni e Renato Abate aka Garbo con Sulle cose che cambiano, libro in cui – per mezzo della penna di Vincenzo Marega – si ripercorre l’intera carriera dell’artista, da quando era semplicemente “Renatino” e incontrava il mondo della musica componendo le prime canzoni fino all’ultimo album Fine realizzato insieme a Luca Urbani.
Un libro ricco di storie, incontri, ricordi, musica che ci porta direttamente nelle stanze delle più importanti major della discografia italiana, ai Sanremo di Pippo Baudo, ai Festivalbar di Vittorio Salvetti, ai Mr Fantasy di Carlo Massarini, fino ai contesti più underground e indipendenti che prendono forma e sostanza con l’etichetta Discipline (un omaggio ai King Krimson).
Tutti i dischi, le collaborazioni, i video clip sono analizzati dalla voce narrante di Garbo “riferita” dalla scrittura di Marega in un racconto attraverso il quale scorre la vita di un artista e il mondo dei suoi ascoltatori. Arricchito da decine di QR Code che permettono di vivere la narrazione rimandando ad altrettanti brani multimediali, il libro è la testimonianza di un’epoca in cui le cose cambiano veloci.


Vincenzo Marega è nato nel 1967 a Cormons (GO). Nella sua carriera artistica è stato bassista, cantante e autore di canzoni in varie formazioni italiane, in seguito si è dedicato alla pittura con all’attivo oltre cinquanta esposizioni in Italia e all’estero. Nel 2011 ha fondato la casa di produzione cinematografica Bisiafilm nella quale riveste il ruolo di direttore artistico e produttore e per la quale ha realizzato vari documentari e lungometraggi. Per questa sua attività gli è stato conferito nel 2015 il Premio Enzo Biagi per la qualità nella produzione cinema fiction. Questo libro è la sua seconda opera letteraria dopo il romanzo Sexy Shop.


isbn: 9788897389224
pp. 200, ill. b/n
prezzo: euro 16

lunedì 2 marzo 2015

Roberto Russo: Too Much Too Boohoos

Ricordate i Boohoos? La mitica band glam-rock pesarese degli anni Ottanta? Roberto Russo sì, se la ricorda benissimo, dato che fu l'artefice di quell'avventura durata meno di un lustro ma che ha lasciato il segno nella storia del rock italiano.

Too Much Too Boohoos
La leggenda anni '80 della mia band venuta da Marte

Prefazioni di Federico Guglielmi e di Luca Frazzi



L'autore ripercorre la vicenda dei Boohoos (formazione pesarese di glam rock psichedelico nata nel 1985) dal punto di vista molto speciale del membro fondatore, addentrandosi senza inibizioni nella narrazione di ciò che del gruppo in questione ha rappresentato la "leggenda". Il libro quindi illumina con un onesto cono di luce quel territorio che generalmente nella storia delle band resta un po' in penombra: punta dritto verso quel groviglio oscuro di intenzioni e motivazioni, talvolta oggetto di mistica esaltazione, che costituisce da sempre il brodo di coltura dell'immaginario di una banda rock. La narrazione prende avvio tra le lave incandescenti dei primi anni, tutti oro e lustrini glam, che agli stessi membri della formazione sembrarono teleguidati verso il sicuro successo dalla regia occulta di una inquietante presenza, che chiamavano "The Hoo". Successivamente nella seconda parte del libro l'inattesa uscita di scena della "guida" e la nuova, tremenda condizione di orfanità trascinarono i Boohoos verso una lenta ma inserorabile deriva di autodistruttività. Cambi di formazione, di management, vita bohemienne e un caleidoscopio di disavventure sempre borderline e a forti tinte rock fecero di quel periodo quello di maggior successo di pubblico e critica, mentre al contrario, contemporaneamente a questi eventi pubblici, all'interno della band si consumava il logorarsi dei rapporti, la debauchery generale e il crescente individualismo; fattori che crearono i presupposti per l'inesorabile declino, fino al brusco epilogo del 1989.
Il quadro che il lettore ricava dalla parabola di questo variopinto assembramento di musicisti anni 80 così talentuosi e fragili, è quello di un'esperienza unica ma probabilmente anche comune, replicabile, non dissimile da molte altre, prima e dopo. La particolarità dell'assunto fa sì che il libro non sia solo la scheda storico-musicologica di una band-meteora dell'underground italiano, ma costituisca un diario-confessione di un protagonista della scena di quei giorni, piacevolmente narrato in un registro intimo, privo di inibizioni e sempre in bilico tra il mistico e il visionario, secondo i tratti estetici della personalità anche musicale dell'autore. Si troveranno qui passate in rassegna tutte le fasi di trasformazione di questa band italiana che agli appassionati dell'epoca, fino dalle sue primissime apparizioni, sembrò essere davvero "venuta da Marte" (e non solo perché nata sotto gli auspici di Iggy Pop e i suoi Stooges, Marc Bolan e i suoi T.Rex, Ziggy Stardust e i suoi Ragni di Marte). Introducono il libro due appassionati interventi di Federico Guglielmi e Luca Frazzi.




Roberto Russo (1961) è musicista, compositore e scrittore. Sposato, con tre figli, ha pubblicato fin da giovanissimo poesie (ne "La Tartana degli Influssi", 1978; in "Lengua", 1982 e 1984) ed è sempre stato attivo sulla scena musicale fondando tra l'altro i 3D-Stress (1981), i Kaspar Hauser (1982), i Cani (1983), i Boohoos (1985). Negli anni 90 ha approfondito la connessione tra musica, letteratura, psicoanalisi e religione pubblicando studi e articoli ("Sandro Penna poeta zen", 1996; "Per una retorica del silenzio", 1999) e dal 2004 è dottore di ricerca in letteratura italiana. A partire dal 2009 si è adoperato per ripubblicare in CD il materiale dei Boohoos e ha dato vita a un nuovo progetto, gli Andromeda Lodge, con i quali ha prodotto l'album "La Cena delle Ceneri" (2012). Dopo questa esperienza ha ripreso a collaborare con Fuss, suo partner storico fin dal 1982, registrando insieme a lui nuovo materiale. Quest'anno con Fuss, Baka Bomb, Lumen e un amico organista, Max Trivento, ha ricostituito i Boohoos per celebrarne il trentennale della fondazione (1985-2015).

Pino Casamassima :: L'ultimo concerto


L'ultimo concerto
Romanzo di formazione, musica e politica 
nell'Italia degli anni Settanta



Sulle sacche militari gonfie di libri e quaderni scrivevamo «Usa go home!». Le vendeva il mercatino americano. Come pure le cinture e i cappellini, le camicie, gli anfibi, i pantaloni con mille tasche e le giacche mimetiche. Col Vietnam, che non sapevamo manco che esistesse, avevamo scoperto che le guerre non erano soltanto un’interrogazione di Storia. In un posto lontanissimo, si combatteva davvero, non come nei film. Ragazzi con la sfumatura alta, avevano lasciato juke-box e Coca Cola e s’erano ritrovati a difendere la pelle in una giungla a quindicimila miglia da casa. Quell’America che noi conoscevamo per i romanzi di Hemingway e Kerouac. Ci affascinava, l’America. Per quei film, e quella musica che c’arrivava coi bootleg. Mamma Rai spacciava muffe, vecchie e nuove. La sognavamo, l’America. Poi arrivò il Vietnam. 
E ci svegliammo. 
Inizia così questo romanzo di Pino Casamassima. Una divagazione dai suoi libri sulla storia d’Italia degli ultimi decenni, ma non troppo.
L’inizio degli anni di piombo è infatti il tempo di questa storia che ruota attorno al “mitico” (in tutti i sensi) concerto dei Led Zeppelin a Milano nel luglio del 1971.


Pino Casamassima è giornalista professionista e autore. Scrive per il Corriere della Sera e collabora con diverse testate, fra cui Rai Cultura. Ha pubblicato oltre una trentina di libri, di cui alcuni tradotti in altre lingue, cinese compreso.



pp. 90
isbn: 9788897389200
prezzo: euro 10

Rudy Salvagnini :: Il cinema dell'eccesso

Il cinema dell'eccesso
Horror, erotismo, azione e molto altro
nei film dei maestri dell' exploitation.

VOLUME 1: EUROPA


Alieni proteiformi e assassini coinvolti in strani ménage a trois ad alto tasso erotico, casalinghe col vizio del cannibalismo e la passione per il trapano elettrico, prigioni femminili in località tropicali con torride rivoluzionarie contro il potere, irsuti licantropi ispano-polacchi contro i samurai nel Giappone medievale, vampire di ogni ordine e grado assetate di sangue (e non solo), giustizieri della notte privati della parola ma non della capacità di reagire con violenza inaudita, bizzarre riletture fumettistiche e metacinematografiche della figura dell’agente segreto, psicopatici e psicopatiche di vario tipo, ognuno con il suo trauma (infantile e non), irriverenti rivisitazioni ucroniche della storia di Giovanna la Pazza, improbabili rock band contro Dracula...
Di questo e molto altro sono fatti i film di exploitation, un genere trasversale che attraversa tutti i generi - dall’horror alla fantascienza, dal thriller all’action, dal noir all’erotico - e fa del profitto la sua stessa ragione di vita. Però, usando una materia così “vile” come mezzo di espressione, un drappello di spavaldi registi ha avuto la libertà di realizzare anche opere profonde, complesse e artisticamente uniche.
Questo libro - il primo di due volumi separati - compie un affascinante viaggio tra una moltitudine di film autenticamente originali, ripercorrendo con rispetto e rigore critico la carriera di alcuni dei maggiori autori di questo “super genere”, presente nelle cinematografie di tutto il mondo.
Il secondo volume si occuperà dei registi appartenenti al cosiddetto “Resto del Mondo”, a voler essere un po’ eurocentrici. In questo primo volume, invece, sono di scena i registi europei, di ciascuno dei quali viene tracciata la parabola artistica in modo ampio e articolato: Pete Walker (La casa del peccato mortale), alfiere dell’horror politico e crudele; Jesus Franco (Vampyros Lesbos), infaticabile autore di circa 200 film, alcuni inguardabili, altri sublimi; José Ramón Larraz (Symptoms l’incubo dei sensi), fumettista passato con successo al cinema; Jean Rollin (Fascination), poeta dell’exploitation erotica; Paul Naschy/Jacinto Molina (El caminante), il licantropo che volle farsi regista; Norman J. Warren (Inseminoid), abile e tenace rielaboratore di trame fantahorror.
In appendice al capitolo su Pete Walker, un’intervista esclusiva a David McGillivray, sceneggiatore dei migliori horror di Walker e non solo, oltre che saggista, commediografo, attore e molto altro ancora.

Rudy Salvagnini è uno sceneggiatore di fumetti. Si è sempre occupato di critica cinematografica scrivendo su quotidiani e riviste (tra cui «Robot», «Aliens», «Nosferatu» e «Amarcord»). Collabora da vent’anni a «Segnocinema» e da qualche anno al sito MYmovies.it. Ha scritto Hal Ashby (Il Castoro cinema, 1992), Il cinema di Bob Dylan (Le Mani, 2009) e il fortunato Dizionario dei film horror (Corte del Fontego, prima edizione 2007, ristampa 2008, seconda edizione ampliata 2011).


pp. 318 - ill. B/N
isbn: 9788897389170
prezzo: euro 24



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Distribuzione in libreria: Messaggerie